Vi presento la nostra nuova rubrica: "Bon ton e dintorni" che prende vita oggi, 4 novembre, e che avrà cadenza settimanale. Quindi, puntualmente, ogni domenica, saremo qui a parlarvi di galateo e non solo. Siamo molto fiere e soddisfatte della scelta fatta perché, crediamo fermamente che le buone maniere siano indispensabili nella società in cui viviamo e che non siano affatto desuete come qualcuno vorrebbe darci ad intendere.
Galateo! Ma chi è questo famoso sconosciuto?
“Galateo overo de' costumi” è un noto trattato del ‘500 scritto da Monsignor Giovanni della Casa sul corretto comportamento da tenere in qualsiasi circostanza, che ha influenzato i costumi di gran parte della società occidentale degli ultimi secoli.
L’idea della stesura del trattato venne data a Monsignor Della Casa dal vescovo di Sessa, Galeazzo Florimonte, da qui il titolo dell’opera che si rifà proprio al nome del sui ideatore.
Il libro riscosse un notevole successo sia in Italia che all’estero.
Attraverso la voce di un illetterato (o come apostrofato nel trattato un “idiota”) che vorrebbe spiegare ad un giovane quali comportamenti sono disdicevoli e quali no, Della casa spiega a tutti qual è la giusta condotta da assumere quando ci si ritrova in compagnia o in pubblico.
Seguendo l’insegnamento del rispetto dell’altrui personalità, il vecchio illetterato mette in guarda il suo allievo su atteggiamenti che possano apparire sprezzanti e poco educati verso gli altri. Lo invita nella conversazione a non affrontare argomenti né troppo frivoli né troppo complessi perché potrebbero stancare coloro che ascoltano. Suggerisce di evitare le smancerie e i consigli non richiesti.
Insegna come comportarsi a tavola, come vestirsi, insomma non tralascia nessun aspetto del vivere sociale. Vengono esposte norme sul modo di vestirsi, elencati tutti i gesti e le cose spiacevoli che devono essere evitati assolutamente. È disapprovato lo scherno, la beffa, l’ironia. Si suggeriscono i modi del parlare, si consigliano i vocaboli da usare e quelli da evitare. Insomma, biasimando ogni eccesso, l'autore incarna il culto della proporzione proprio del periodo in cui vive: il Rinascimento.
Ma oggi, ci rendiamo conto, non viviamo più nel 1500 e molte, troppe cose sono cambiate e non sempre in meglio. Quindi, evitando di parafrasare Giovanni Della Casa che potrebbe apparire un po' antiquato, vi proporremo un galateo più moderno, adatto alla vita frenetica alla quale ci siamo dovuti abituare e che, senza tralasciare le buone maniere, può ancora essere cortese e assolutamente di stile.
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