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domenica 9 dicembre 2012

Bon ton dei regali

E' più che naturale aspettarsi dei regali per Natale. Per i bambini è quasi la regali. Gli adulti, invece, fanno spallucce e dicono che non è importante riceverne. Ma se la notte del 25 non ne trovano almeno uno con il loro nome sotto l'albero, ci restano proprio male.
Anche lo shopping natalizio è fatto di regole, regole di buon gusto che ci salveranno da pessime figure. Vediamone qualcuna. 
Innanzitutto, quando ci accingiamo a comprare un regalo non dobbiamo lasciarci guidare dalle nostre preferenze, ma dobbiamo tenere in considerazione solo quelle del destinatario. Prima di acquistare il fatidico dono, bisognerebbe prestare attenzione ai segnali che l’altra persona ci manda e se siamo incerti sul da farsi, potremmo sempre chiedere consiglio a qualche conoscente.
Evitiamo di regalare cose assurde solo per cercare di essere originali. Ci risparmieremo così una gaffe ed un inutile spreco di soldi. Puntiamo piuttosto su cose semplici che saranno sicuramente gradite e utilizzate, come un libro, un cd di musica, un abbonamento per il cinema o il teatro.
Non riduciamoci all’ultimo minuto per comprare il regalo. Il più azzeccato si trova generalmente quando meno ce lo aspettiamo, quindi, acquistiamolo e teniamolo da parte. Assolutamente proibito, inoltre, riciclare doni che non abbiamo apprezzato, sarebbe una caduta di stile imperdonabile.
Se siamo invitati ad un pranzo di Natale, vietato presentarsi a mani vuote. Nell’incertezza potremmo optare per un panettone artigianale e non per quello comprato al supermercato, per una buona bottiglia di vino, per una scatola di cioccolatini o per dei fiori. Se, al contrario, siamo noi gli ospiti, la maniera più carina per ringraziare del presente, sarà quella di servire quanto portato o di disporre i fiori in un vaso.
Il regalo va aperto immediatamente di fronte alla persona che ce lo ha portato e, nella stessa circostanza, ringraziamo, evitando di fare commenti inappropriati se ciò che abbiamo ricevuto non è di nostro gusto o non ci piace.
Se riceviamo un regalo che ci coglie impreparati, niente panico. Non è il caso di correre immediatamente ai ripari. Ma sarà d’obbligo ricambiare alla prima occasione utile la gentilezza di cui siamo stati oggetto.
Il dono, inoltre, deve essere appropriato alla circostanza e al tipo di rapporto che ci lega a colui che lo deve ricevere. Quindi evitiamo di scegliere regali esagerati per occasioni che non lo richiedono e che metterebbero in imbarazzo il destinatario. E sfuggiremo regali troppo intimi se avremo solo una conoscenza superficiale con la persona per la quale dobbiamo comprarlo.
Una soluzione per tutti i gusti è il cesto natalizio riempito con prodotti tipici della nostra regione.
Infine, i regali possono essere consegnati personalmente o tramite un fattorino. In quest’ultimo caso, sarà buona norma provvedere ad una cordiale telefonata di ringraziamento.

domenica 2 dicembre 2012

Apparecchiare la tavola

Con l'approssimarsi delle vacanze di Natale, molti di noi, quelli che non hanno la fortuna di ricevere un invito per il pranzo o per la cena, ospiteranno a casa propria parenti ed amici e avranno voglia di fare bella, bellissima figura. Ma si sa che il fare bella figura non è legato solo al cibo che si cucinerà e che si servirà. Proprio no! Perché il concetto di perfezione parte, prima e soprattutto, dai dettagli e dalla maniera di predisporre la tavola che, nelle occasioni importanti ed ufficiali, deve essere apparecchiata con cura, con molta cura.
Ecco allora alcuni suggerimenti da seguire nell'allestire la tavola per Natale ma non solo.
1. piatto fondo 
2. piatto piano
3. sottopiatto
4. tovagliolo
5. forchetta per antipasto
6. forchetta per prima pietanza
7. forchetta per seconda pietanza
8. coltello
9. cucchiaio da minestra
10. posatine per dessert e formaggio
11. bicchiere per acqua
12. bicchiere per vino rosso
13. bicchiere per vino bianco
14. piattino per il pane.

In caso di pranzo o cena meno impegnativa si potranno evitare il piattino per il pane e il sottopiatto.

Come potete ben notare dalla foto, a sinistra del piatto, vanno disposte le forchette con le punte verso l'alto, a destra i coltelli con la lama verso il piatto e i cucchiai. In orizzontale, sopra il piatto, le posate da frutta e da dolce.il Se il menù prevede sia il formaggio che la frutta, insieme con la fruttiera verranno portate in tavola le posate da frutta appoggiate su un piattino pulito, mai incrociate.
Sopra le posate da frutta, un po’ spostati verso destra e sistemati in ordine decrescente, i bicchieri: quello grande da acqua e alla sua destra quello piccolo da vino. Nel caso in cui sia prevista anche una portata di pesce, va aggiunto un terzo bicchiere per il vino bianco. I flûte per lo spumante, vanno portati in tavola solo nel momento in cui dovranno essere utilizzati.
A sinistra del piatto, in alto, all’altezza dei bicchieri, il piattino del pane, oppure un panino o qualche grissino appoggiato sulla tovaglia. Infine, in basso il tovagliolo.
Spesso, dopo cibi, pietanze e frutti che vanno toccati con le mani, vengono portate in tavola le coppette lavadita, con acqua tiepida e una fettina di limone. Poste di fianco a ogni commensale, servono per risciacquarsi le dita. Le coppette dovrebbero essere accompagnate da un tovagliolino di cotone, da usare per asciugarsi le dita.
Nel caso in cui decidiate di ornare la tavola con un centrotavola, sarà bene scegliere fiori inodori, per non coprire il profumo dei cibi, e bassi, per non impedire la vista di chi ci siede di fronte. Anche l'idea di candelabri è ottima, ma se qualcuno suggerisce di tenere le candele accese, noi preferiamo il contrario. Il loro fumo, difatti, potrebbe dare fastidio agli occhi e l'odore è troppo forte. 
Se qualcuno dei vostri ospiti è un fumatore, dovrà aspettare per fumare il momento del dolce, quando gli verranno offerti eventuali portacenere. 



domenica 25 novembre 2012

Galateo di chi è ospitato


Nostra madre ci ha sempre raccontato che quando era piccina, una delle sue zie materne, la obbligava a mangiare con i libri sotto le ascelle per insegnarle a tenere i gomiti lungo il corpo e non sulla tavola. Oggigiorno, questo rigore, forse sbagliando, non è più applicato e spesso si vedono persone che piuttosto che stare sedute a tavola, sembra quasi che vi si siano sdraiate. Questa posizione non è consona, come non è educato giocare con le posate ed il pane, toccare in continuazione i bicchieri, sbadigliare, levarsi le scarpe, allentarsi la cravatta e via dicendo.
Il commensale educato, si accomoda a tavola solo dopo che si è seduta la padrona di casa, dispone il tovagliolo aperto al massimo per ¾ sulle ginocchia ed inizia a mangiare dopo la padrona di casa.
Siede con il busto eretto e sufficientemente vicino alla tavola per non dover essere costretto a piegarsi per portarsi il boccone alla bocca.
I bocconi saranno di piccole dimensioni e la masticazione avverrà a bocca chiusa. Non userà mai a tavola lo stuzzicadenti. Per fumare avrà dovuto chiedere il permesso e non lo farà mai prima del caffè.
Durante il pranzo o la cena, converserà con i vicini, ma mai con la bocca piena.
Se si tratta di un uomo, offrirà da bere alle signore chiedendo loro prima il permesso. Se serve da bere del vino appena stappato, ne verserà un goccio nel suo bicchiere per evitare che residui di sughero finiscano nei bicchieri altrui. Poi verserà da bere alle signore, di seguito agli altri commensali ed infine ne verserà per sé.
Se si tratta di una donna che non beve, rifiuterà semplicemente il vino senza mettere la mano sul bicchiere. Se invece accetta, alzerà il bicchiere mentre viene servita. Lo stesso vale per gli uomini.
Quanto all’oramai consueto “buon appetito”, nonostante molti affermino che non vada detto, sembrerebbe quasi una scortesia non augurarlo. La frase è entrata a far parte dell’uso comune e quotidiano e sottolinea l’aspetto sociale del condividere un pasto.

domenica 11 novembre 2012

Ospitare ed essere ospitati

The simpson:
ovvero tutto ciò che non si dovrebbe fare

E' fondamentale, quando ospitiamo o siamo ospitati, sapere quali atteggiamenti e quali comportamenti sia più consono tenere. 
Ospitare ed essere ospitati, non importa se per una cena o per un periodo di tempo più lungo, è una faccenda piuttosto seria.
Le linee guida da tenere sono, sicuramente, quelle di fare in modo che la persona ospitata si senta, nella nostra abitazione, a proprio agio. Ciò, senza stravolgere radicalmente le nostre abitudini che ci consentiranno di tenere un atteggiamento il più naturale possibile.
La casa dovrà essere pulita ed in ordine e in bagno non dovrà assolutamente mancare un asciugamano per gli ospiti né una saponetta nuova.
Se gli ospiti hanno affrontato un lungo viaggio, al loro arrivo, chiederemo se vogliono rinfrescarsi.
Una volta finita la cena o il periodo di ospitalità, li accomiateremo ringraziandoli della compagnia e augurandoci di poterli rivedere al più presto.
Nel caso in cui l'ospite dovrà permanere in casa nostra per un periodo più o meno lungo, gli si offrirà un telo da bagno o, in alternativa, un accappatoio.
Al suo arrivo, è consigliabile informarlo delle nostre abitudini, soprattutto di quelle inerenti l'ora dei pasti, e, se sarà il caso, si proporrà di modificarle. 
Nel periodo di permanenza, i padroni di casa faranno in modo di informarsi sui gusti e gli interessi dell'ospite in maniera tale da garantirgli passatempi adeguati, senza però risultare invadenti ed inopportuni.
Dal canto suo, chi viene ospitato cercherà di essere il più discreto possibile. Se ha una certa confidenza, si presenterà con un mazzo di fiori per la padrona di casa o lo farà recapitare alla sua partenza accompagnandoli con un biglietto di ringraziamenti.
Durante la permanenza non lesinerà complimenti alla padrona di casa per l'appartamento oltre che per i cibi che gli vengono offerti.
Se la permanenza sarà piuttosto lunga, si dovrà fare attenzione ad arrecare meno disturbo possibile e si cercherà anche di rendersi utile.
Un aspetto molto importante è la permanenza nella sala da bagno che dovrà essere il meno prolungata possibile, soprattutto se il bagno è solo uno. Un altro gesto di cortesia, spesso trascurato soprattutto dagli uomini, è quello di rifarsi il letto al mattino.
Se i padroni di casa hanno figli piccoli, l'ospite non dovrebbe arrivare a mani vuote. Durante i pasti e la permanenza dovrà rivolgere loro la parola, senza però domandare sempre le solite cose! 
Se i bambini si dimostreranno maleducati o capricciosi, l'ospite non dovrà farlo notare o dovrà fare finta di non notarlo. Comunque, non si permetterà mai di sgridarli e se proprio noterà un comportamento pericoloso, lo farà notare senza troppi drammi ai genitori. 
Se, invece, i bambini sono della persona ospitata, questa dovrà stare molto attenta a che non facciano danni e che non assumano un comportamento sgarbato. Ciò potrà essere evitato responsabilizzandoli adeguatamente prima del periodo di ospitalità. 
Se, infine, scoppia una lite fra i padroni di casa, cosa che dovrà essere assolutamente evitata o rimandata dopo la partenza dell'ospite, quest'ultimo dovrà astenersi dal prendere una posizione ma se coinvolto, dovrà cercare di minimizzare e sdrammatizzare il più possibile. Ciò se l'ospite non è in confidenza con i padroni di casa. In caso contrario, dovrà cercare di mediare fra i due contendenti. Se la lite dovesse scoppiare in presenza di bambini, l'ospite dovrà portarli via e di distrarli.




domenica 4 novembre 2012

Appuntamento con il galateo

"L'eleganza del comportamento è conseguenza di un sereno dominio delle inclinazioni naturali."
Vi presento la nostra nuova rubrica: "Bon ton e dintorni" che prende vita oggi, 4 novembre, e che avrà cadenza settimanale. Quindi, puntualmente, ogni domenica, saremo qui a parlarvi di galateo e non solo. Siamo molto fiere e soddisfatte della scelta fatta perché, crediamo fermamente che le buone maniere siano indispensabili nella società in cui viviamo e che non siano affatto desuete come qualcuno vorrebbe darci ad intendere.
Galateo! Ma chi è questo famoso sconosciuto?
Galateo overo de' costumi è un noto trattato del ‘500 scritto da Monsignor Giovanni della Casa sul corretto comportamento da tenere in qualsiasi circostanza, che ha influenzato i costumi di gran parte della società occidentale degli ultimi secoli.
L’idea della stesura del trattato venne data a Monsignor Della Casa dal vescovo di Sessa, Galeazzo Florimonte, da qui il titolo dell’opera che si rifà proprio al nome del sui ideatore.
Il libro riscosse un notevole successo sia in Italia che all’estero. 
Attraverso la voce di un illetterato (o come apostrofato nel trattato un “idiota”) che vorrebbe spiegare ad un giovane quali comportamenti sono disdicevoli e quali no, Della casa spiega a tutti qual è la giusta condotta da assumere quando ci si ritrova in compagnia o in pubblico. 
Seguendo l’insegnamento del rispetto dell’altrui personalità, il vecchio illetterato mette in guarda il suo allievo su atteggiamenti che possano apparire sprezzanti e poco educati verso gli altri. Lo invita nella conversazione a non affrontare argomenti né troppo frivoli né troppo complessi perché potrebbero stancare coloro che ascoltano. Suggerisce di evitare le smancerie e i consigli non richiesti.
Insegna come comportarsi a tavola, come vestirsi, insomma non tralascia nessun aspetto del vivere sociale. Vengono esposte norme sul modo di vestirsi, elencati tutti i gesti e le cose spiacevoli che devono essere evitati assolutamente. È disapprovato lo scherno, la beffa, l’ironia. Si suggeriscono i modi del parlare, si consigliano i vocaboli da usare e quelli da evitare. Insomma, biasimando ogni eccesso, l'autore incarna il culto della proporzione proprio del periodo in cui vive: il Rinascimento. 
Ma oggi, ci rendiamo conto, non viviamo più nel 1500 e molte, troppe cose sono cambiate e non sempre in meglio. Quindi, evitando di parafrasare Giovanni Della Casa che potrebbe apparire un po' antiquato, vi proporremo un galateo più moderno, adatto alla vita frenetica alla quale ci siamo dovuti abituare e che, senza tralasciare le buone maniere, può ancora essere cortese e assolutamente di stile.