domenica 13 novembre 2011

Cinghiale in umido


Qualche giorno fa ho avuto a cena la famiglia del mio ragazzo.
Mio suocero, come mio papà, è un appassionato di cinghiale e dato che in questo periodo è facile reperire tale tipo di carne, ho deciso di prepararla in umido.
La carne di cinghiale, come quella di capra e della selvaggina in genere, ha bisogno di cure particolari prima e durante la cottura. Se si riesce a superare lo scoglio dell'odore e della durezza, potrete affermare di aver cucinato un ottima selvaggina.
Per quanto riguarda i miei commensali, si sono leccati letteralmente i baffi.



Ingredienti per 8 persone:
  1. 2,5 kg di carne di cinghiale;
  2. mix di erbette (rosmarino, dragoncello, ginepro, maggiorana, santoreggia, chiodi di garofano e salvia) q.b.;
  3. 1 carota;
  4. 1 cipolla di tropea;
  5. 1 foglia di alloro;
  6. 2 bicchieri di vino rosso;
  7. 5 pomodori san marzano;
  8. 4 piccole mele selvatiche;
  9. pepe q.b.;
  10. sale q.b.;
  11. olio evo.

Prima di pulire e far macerare il cinghiale, per far sì che la carne non risulti dura dopo la cottura, battetela con il batticarne.
Su come pulirla e farla macerare, seguite il procedimento utilizzato per il ragù di cinghiale.
Quando sarà pronta per la cottura, prendete una pentola di coccio che si presta moltissimo per la cottura della selvaggina (se non l'avete, va bene comunque una pentola in acciaio).
Preparate il fondo con cipolla, olio e un bicchiere d'acqua e lasciate andare finché la cipolla non sarà appassita.
Aggiungete la carne e fate rosolare per qualche minuto.
Unite ancora un po' di erbette e la foglia alloro, coprite e lasciate cuocere per una mezzora abbondante a fuoco lento. 
Nel frattempo scottate i pomodori ed eliminate la pelle (se non li avete in casa e vi manca il tempo di acquistarli, potrete utilizzare i pezzettoni di pomodoro in scatola), passateli al setaccio e teneteli da parte.
Trascorsa la mezzora, sfumate la carne con un bicchiere di vino e lasciate  evaporare. 
Aggiungete le mele selvatiche lavate, mondate e tagliate in quattro e fate cuocere fino a quando non si saranno sciolte (io le ho reperite nella campagna di mio padre e vi assicuro che non hanno nulla a che vedere con le mele del supermercato, ma se non doveste avere un albero di meline selvatiche a disposizione, utilizzate una della qualità che preferite).
A questo punto unite il pomodoro tenuto da parte e lasciate andare fino a cottura ultimata.

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